Meningite: vaccinarsi è giusto?
Prima di dirvi cosa pensiamo del vaccino vogliamo parlare brevemente di cosa è la meningite (quali sono le cause e le conseguenze) e dei vaccini attualmente in commercio.
La meningite è un’infiammazione delle meningi che sono le membrane che rivestono encefalo e midollo spinale. Questa può essere causata da virus o batteri e può provocare decesso oppure postumi come sordità, epilessia e altre patologie dovute alla compromissione della funzionalità di zone del sistema nervoso centrale.
La meningite virale, anche nota come meningite asettica, è abbastanza comune e non molto grave. Spesso non viene neanche diagnosticata perché i suoi sintomi possono essere simili a quelli di una normale influenza.
La meningite batterica invece è rara e può essere anche molto grave in quanto può mettere in pericolo la vita del paziente se non viene diagnosticata e curata tempestivamente. I batteri che possono causare questa patologia sono principalmente lo pneumococco e il meningococco.
Le meningiti di cui si sente molto parlare in televisione da mesi sono meningiti batteriche dovute al meningococco di tipo B e C. In Toscana nel 2015 sono stati registrati 39 casi di meningite di cui 7 con esito mortale e anche in questi primi giorni abbiamo già sentito parlare di altri casi di contagio e purtroppo di morte. Questi numeri sono importanti ed allarmanti in quanto oltre ad essere una patologia in alcuni casi mortale è anche una patologia contagiosa. Infatti il batterio si trasmette attraverso la via aerea tramite piccole goccioline di acqua provenienti dal portatore sano. Un altro problema relativo alla meningite è la diagnosi, infatti la patologia si può diagnosticare solo tramite un prelievo di liquor che circola nelle cavità dell’encefalo e del midollo spinale. Essendo questo un esame invasivo non è possibile farlo ai primi sintomi che solitamente sono mal di testa, stati febbrili, irrigidimento della nuca e talvolta nausea insistente e vomito.
Per questi motivi le ricerche scientifiche si sono concentrate a sviluppare un percorso di prevenzione della patologia attraverso l’utilizzo di vaccini. Infatti, nonostante la terapia per questa patologia sia semplice, la difficoltà nella diagnosi, il contagio relativamente semplice e la veloce progressione dell’infezione rendono preferibile prevenire la malattia piuttosto che curarla.
Il vaccino consiste nel somministrare al paziente in stato di buona salute il batterio (con una bassa carica infettiva) o una parte di esso in modo che l’organismo produca anticorpi in grado i immunizzare l’organismo verso quel determinato batterio per un periodo di tempo più o meno ampio. Per quanto riguarda i vaccini attualmente in commercio ci sono:
– Tetravalente che copre dai ceppi A,C,Y,W135
– Il vaccino solo per il meningococco C
– Il vaccino solo per il meningococco B, che è l’ultimo vaccino prodotto in ordine di tempo.
Il vaccino tetravalente, come il vaccino per il meningococco C, sono costituiti da oligosaccaridi di batterio questo significa che il batterio non viene somministrato ma viene somministrata solamente parte della struttura esterna del batterio che porta comunque alla formazione di anticorpi che poi riconoscono anche il batterio vivo in caso di contagio. Per quanto riguarda il vaccino del meningococco B questo è costituito da alcune proteine del batterio ottenute con nuove metodiche di tecnologia genetica che garantiscono comunque una buona affidabilità del farmaco sia per quanto riguarda il profilo terapeutico sia per quanto riguarda la sicurezza.
In conclusione possiamo dire che la meningite pur non essendo una patologia con una grande incidenza in questo momento può diventare una patologia potenzialmente pericolosa in quanto contagiosa e con un decorso talvolta troppo veloce per instaurare una terapia. Per questo motivo è importante la vaccinazione almeno per le persone maggiormente a rischio (bambini, anziani, viaggiatori e chi sta spesso in luoghi molto affollati come discoteche,palestre, treni e scuole) anche se è consigliabile per tutti. E’ utile infatti vedere il vaccino non solo come una prevenzione personale alla patologia ma come una prevenzione importante per la comunità in cui viviamo. Va visto in prospettiva futura,e domandarsi: “Se non si vaccinasse nessuno quanto potrebbe essere rischioso il propagarsi della patologia?”