Una delle patologie più ricorrenti e più odiose è sicuramente il mal di testa.
Per conoscere meglio questo comune malessere il primo passo da compiere è distinguere tra cefalee primarie (patologia) e cefalee secondarie (sintomo). In pratica le cefalee secondarie sono il sintomo di altre patologie mentre le cefalee primarie sono la patologia.
Dal punto di vista strettamente fisiologico il dolore avvertito alla testa durante un attacco di cefalea può essere causato da meccanismi diversi, come:
– distensione, trazione o dilatazione dei vasi sanguigni (arterie e vene) intra o extra cranici.
– Compressione, trazione o infiammazione dei nervi cranici
– Infiammazione, contrattura o compressione dei muscoli extracranici e cervicali
– Infiammazione delle meningi.
Il disturbo vasomotorio è tipico dell’emicrania e della cefalea a grappolo, due forme di mal di testa molto diverse che hanno però in comune il meccanismo che fa scaturire il dolore. In entrambi i casi, infatti, l’insorgenza del dolore ha origine vascolare e dipende dall’alternanza di vasocostrizione e vaso dilatazione dei vasi sanguigni cerebrali. Questi prima si contraggono e poi si dilatano inducendo la crisi dolorosa.
La tensione muscolare è invece caratteristica della cefalea tensiva, originata dalla protratta contrazione dei muscoli della testa.
Prevenire il mal di testa è possibile, basta rispettare alcune semplici regole: controllare la propria dieta, eliminare o ridurre fumo e alcool, fare un’adeguata attività fisica, non assumere o mantenere a lungo posizioni del corpo scorrette, cercare di gestire ansia e stress.
Inoltre è possibile fare una prevenzione farmacologica, consigliata nei casi di dolore cronico o frequente e nelle forme di cefalea particolarmente dolorose. Nel caso dell’emicrania invece si interviene con la terapia di profilassi quando si hanno tre o più crisi al mese, che durano almeno due giorni.
La profilassi è particolarmente indicata nel caso della cefalea a grappolo, perché può aiutare a ridurre la durata degli attacchi. La cefalea tensiva può richiedere un trattamento preventivo nel caso sia cronica, con più di due attacchi alla settimana.
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10